Fußball-Club Bayern München

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Fußball-Club Bayern München

Il Fußball-Club Bayern München, noto internazionalmente come Bayern München o Bayern e in Italia come Bayern Monaco, è una società polisportiva tedesca avente sede a Monaco di Baviera, celebre per la sua sezione calcistica, che milita nella Bundesliga, la massima divisione del campionato tedesco di calcio. Fu fondato nel 1900 da alcuni membri del MTV 1879 München.

La sezione calcistica della polisportiva bavarese è la più titolata in Germania, avendo vinto 26 campionati, 18 Coppe nazionali, 5 Supercoppe di Germania e 6 Coppe di Lega tedesche, nonché una tra le più vittoriose del mondo, potendo vantare 5 Coppe dei Campioni/Champions League, 1 Coppa UEFA, 1 Coppa delle Coppe, 1 Supercoppa europea, 2 Coppe Intercontinentali e un Mondiale per club FIFA.

Insieme con la Juventus, l'Ajax e il Chelsea è l'unica squadra ad aver vinto le tre principali competizioni UEFA per club e tutte le competizioni UEFA a cui ha partecipato. Nella stagione 2012-2013, con la vittoria di campionato, coppa nazionale e Champions League, è diventato il solo club tedesco a realizzare il prestigioso treble, succedendo a Celtic (1967), Ajax (1972), PSV (1988), Manchester United (1999), Barcellona (2009 e 2015) e Inter (2010).

Dalla stagione agonistica 2005-2006 disputa le partite interne nello stadio Allianz Arena di Monaco di Baviera. Nei 33 anni precedenti aveva giocato le partite interne nell'Olympiastadion della città bavarese.

La polisportiva comprende sezioni di scacchi, pallavolo, pallacanestro, ginnastica, bowling, tennis tavolo, squadre di calcio per un totale di 1.100 calciatori tesserati.

Il Bayern Monaco è stato membro fondatore del G-14, associazione di club calcistici europei consorziatisi per ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte all'UEFA e alla FIFA. È una delle società calcistiche sostenute dall'azionariato popolare.

Storia

I primi anni: dalla fondazione alla Bundesliga (1900-1965)

Il Bayern viene fondato nel 1900 a Monaco di Baviera da alcuni membri del MTV 1879 München. Il club adotta come colori sociali il bianco e l'azzurro, che sono anche quelli della Baviera, mentre la prima divisa consiste semplicemente in una maglia bianca e dei pantaloncini neri. Solo nel 1905 vengono adottati gli attuali colori, in seguito alla fusione con il Münchner SC.

La squadra inizia a giocare nelle competizioni regionali bavaresi, dove ottiene presto successo; il primo riconoscimento importante arriva però nel 1926, con la vittoria del campionato della Germania meridionale. Questo titolo fa partecipare il Bayern per la prima volta al torneo nazionale, competizione dalla quale viene però eliminato agli ottavi dal Fortuna Lipsia. Due anni dopo i Rossi raggiungono le semifinali nazionali, ma è in questo caso fatale l'incontro con i futuri campioni dell'Amburgo. Il primo titolo tedesco arriva invece nel 1932, al quarto tentativo: Richard Kohn guida un gruppo di cui fanno parte tra gli altri Josef Pöttinger, Oskar Rohr, Josef Bergmaier e Ludwig Goldbrunner, e il Bayern può festeggiare la vittoria del torneo dopo aver sconfitto 2-0 l'Eintracht Francoforte in finale; intanto la squadra ha cominciato a giocare da qualche anno nel Grünwalder Stadion.

La situazione cambia però rapidamente: il nazismo prende il potere in Germania, e il Bayern viene presto considerato dalle autorità come un club ebreo. Così Kohn si trasferisce in Spagna, mentre peggior sorte ha il presidente Kurt Landauer, che viene deportato per trentatré giorni nel campo di concentramento di Dachau. Comunque, anche dal punto di vista strettamente calcistico il club non ha vita facile durante la dittatura di Adolf Hitler: in seguito alla riforma del campionato voluta dal regime la squadra si ritrova a giocare nella Gauliga Bayern, ma non ottiene risultati significativi in questo periodo. Solo nel 1944 riesce a vincere il proprio campionato, ma non fa molta strada nella competizione nazionale.

Nel dopoguerra Monaco entra a far parte della Germania Ovest, e i bavaresi vengono inseriti nell'Oberliga Süd, una delle cinque massime divisioni nazionali. Stentano però ad emergere; il punto più basso di questo periodo viene raggiunto nella stagione 1955-1956, quando si trovano a giocare in seconda divisione. Ad ogni modo la squadra viene subito promossa, e nel 1957 conquista la Coppa della Germania meridionale; questa dà l'accesso alla coppa nazionale,e qui il Bayern ottiene il primo successo.

Un grosso cambiamento si verifica nel 1963, quando nasce la Bundesliga, alla quale accedono sedici squadre provenienti dalle cinque Oberligen. Il Bayern viene da tre terzi posto nelle ultime quattro stagioni ed è anche arrivato ai quarti della Coppa delle Fiere 1962-1963, tuttavia non viene ammesso; questo perché la Federazione decide di non ammettere più di un club per città, e sono già presenti i concittadini del Monaco 1860. Ad ogni modo il club ingaggia Zlatko Čajkovski, allenatore jugoslavo che ha già vinto il campionato tedesco con il Colonia, e partecipa al campionato di seconda divisione, la Regionalliga Süd. L'ingresso in Bundesliga è comunque rimandato di poco: nel 1965 I Rossi si guadagnano infatti l'accesso vincendo i play-off. Parte del merito va sicuramente a Rainer Ohlhauser, che diventa capocannoniere del torneo segnando ben quarantadue gol, record di marcature che è arrivato ai giorni nostri, ad ogni modo di questa squadra fanno già parte tre giocatori sui quali il Bayern costruirà i propri successi negli anni a venire: Sepp Maier, Franz Beckenbauer e Gerd Müller.

Gli anni d'oro (1965-1979)

La squadra si adatta presto alla nuova realtà: nella prima stagione ottiene subito un terzo posto in campionato, inoltre conquista la seconda coppa nazionale. Grazie a questo successo partecipa alla Coppa delle Coppe 1966-1967, ed arriva alla finale di Norimberga: la partita, giocata contro i Rangers, viene risolta ai tempi supplementari da un gol di Franz Roth; i bavaresi conquistano così il trofeo, un anno dopo i connazionali del Borussia Dortmund. Nella stessa stagione la squadra conquista la terza coppa nazionale, e in quella successiva è protagonista di un'altra buona prova nella Coppa delle Coppe, dove raggiunge le semifinali; è però sconfitta dai futuri campioni del Milan di Nereo Rocco.

Il Bayern conquista il primo titolo in Bundesliga con il successore di Čajkovski, Branko Zebec, che guida la squadra alla vittoria del campionato 1968-1969. In questa stagione la squadra vince anche la Coppa di Germania e realizza così il primo double nella storia del calcio tedesco, mentre a livello personale Müller diventa per la seconda volta il capocannoniere del campionato. La prima partecipazione alla Coppa dei Campioni termina però al primo turno, dopo l'incontro con il Saint-Étienne, e nel marzo 1970 Zebec viene sostituito da Udo Lattek. Costui è il secondo di Helmut Schön sulla panchina della Nazionale, ma è giovane e non ha molta esperienza alle spalle. Ad ogni modo viene contattato da Beckenbauer per conto della dirigenza prima di un'amichevole disputata a Siviglia, e decide di accettare l'incarico. Più offensivo del suo predecessore, decide di dare spazio alle individualità dei singoli: inizia subito conducendo i bavaresi al secondo posto in campionato, e lo stesso fa in quello successivo. Però in quest'ultimo caso i Rossi vengono sorpassati dal Borussia Mönchengladbach nell'ultima giornata; conquistano però la quinta Coppa Nazionale. Intanto al gruppo si sono aggiunti anche Hans-Georg Schwarzenbeck, Paul Breitner e Uli Hoeneß, mentre Müller ha già ottenuto importanti riconoscimenti a livello personale, vincendo sia il Pallone d'oro 1970 che la Scarpa d'oro 1970, e diventando anche il capocannoniere dei recenti Mondiali messicani.

Lattek conquista il titolo tedesco nella stagione 1971-1972, e stabilisce inoltre numerosi record, tra cui quello del numero di punti ottenuti e dei gol fatti. Anche in questa occasione è decisiva la sfida dell'ultima giornata, che si svolge in questo caso contro lo Schalke 04: i bavaresi sono infatti in testa alla classifica, ma gli avversari sono indietro di un solo punto. Questa partita, che inaugura il nuovo Olympiastadion è anche la prima di Bundesliga ad essere trasmessa in diretta televisiva, e viene vinta dai padroni di casa per 5-1. Intanto nella Coppa delle Coppe 1971-1972 i tedeschi vengono eliminati in semifinale dai futuri campioni dei Rangers, ma negli ottavi hanno sconfitto il Liverpool. Nella stagione successiva arriva il quarto titolo tedesco, mentre il Coppa dei Campioni il Bayern viene eliminato dall'Ajax di Johan Cruijff che si avvia a conquistare il terzo titolo consecutivo nella manifestazione; intanto Beckenbauer ha vinto il Pallone d'oro 1972 precedendo Müller, che è stato invece premiato con la Scarpa d'oro 1972.

Il Bayern partecipa alla Coppa dei Campioni 1973-1974, dove nel primo turno incontra l'Åtvidabergs. I tedeschi vincono l'incontro casalingo per 3-1, ma nel ritorno si trovano in svantaggio per 3-0, assicurandosi comunque il passaggio del turno ai calci di rigore; a questo punto la dirigenza decide di acquistare dalla squadra svedese il protagonista della gara, Conny Torstensson, autore tra l'altro di una doppietta. In seguito il Bayern elimina tra gli altri i cugini della Dinamo Dresda, e arriva poi a disputare la finale di Bruxelles contro l'Atlético Madrid. I Rossi arrivano nella capitale belga con i favori del pronostico ma non riescono a sbloccare la partita, che prosegue ai tempi supplementari. Inaspettatamente sono però gli spagnoli a portarsi in vantaggio, grazie ad un gol di Luis Aragonés a sei minuti dal termine, ma prima che la partita finisca Schwarzenbeck riesce a pareggiare: in base al regolamento vigente, per la prima e unica volta in una finale di Coppa dei Campioni è necessaria la ripetizione. Questa si gioca il 17 maggio sempre nello stesso stadio, e vede questa volta prevalere nettamente il Bayern per 4-0, grazie alle doppiette di Hoeneß e Müller; intanto la squadra aveva già vinto il quinto titolo tedesco.

Nella stagione 1974-1975 si registrano l'addio di Breitner, che si trasferisce al Real Madrid, e l'ingresso in prima squadra del giovane Karl-Heinz Rummenigge. La società, prendendo una decisione simile a quella dall'Ajax di qualche anno prima sceglie di non partecipare alla Coppa Intercontinentale. Non si tiene invece l'edizione della Supercoppa UEFA, in cui il Bayern avrebbe dovuto incontrare il Magdeburgo; le due squadre si incontrano però nella successiva Coppa dei Campioni, e sono i bavaresi a passare il turno. Intanto la squadra aveva iniziato il campionato perdendo per 6-0 contro il Kickers Offenbach, e in gennaio Lattek viene licenziato quando il Bayern si trova in quattordicesima posizione. Viene sostituito da Dettmar Cramer, che, pur non riuscendo a migliorare di molto le sorti in campionato, porta i tedeschi a disputare la seconda finale di Coppa dei Campioni consecutiva. La partita si gioca il 28 maggio 1975 a Parigi contro il Leeds United di Joe Jordan, e viene vinta dal Bayern per 2-0 grazie ai gol di Franz Roth e Gerd Müller. Tuttavia Björn Andersson deve abbandonare il campo nei primi minuti a causa di un duro contrasto, mentre Uli Hoeneß subisce un grave incidente al ginocchio che condizionerà il resto della sua carriera; gli inglesi si lamentano invece per alcune decisioni arbitrali a loro sfavorevoli. Purtroppo questa finale sarà ricordata anche per le violenze degli hooligan inglesi, che inducono la UEFA a squalificare il Leeds dalle competizioni europee per qualche anno.

Nella stagione 1975-1976 la Coppa Intercontinentale non viene disputata, mentre nella Supercoppa UEFA i sovietici della Dinamo Kiev riescono a vincere entrambe le gare, e ad aggiudicarsi quindi il trofeo. Il Bayern partecipa alla Coppa dei Campioni 1975-1976 come detentore del trofeo ed elimina anche il Real Madrid di Breitner prima di arrivare per il terzo anno consecutivo in finale. La partita si disputa a Glasgow contro il Saint-Étienne, squadra francese già battuta nell'edizione precedente della manifestazione, e viene vinta grazie ad un gol di Roth nel secondo tempo. In questo modo il giocatore segna il suo terzo gol in una finale europea, mentre il Bayern conquista per tre volte consecutive il trofeo e se lo può quindi tenere definitivamente.

La stagione 1976-1977 inizia con la sconfitta nella Supercoppa UEFA, che viene vinta dall'Anderlecht, ma prosegue con la conquista della Coppa Intercontinentale, competizione nella quale i tedeschi sconfiggono i brasiliani del Cruzeiro. Il trofeo mondiale è però l'ultimo successo di questo periodo: i bavaresi incontrano nuovamente la Dinamo Kiev, questa volta nei quarti della Coppa dei Campioni 1976-1977, e ne escono sconfitti. Intanto Beckenbauer ha vinto il Pallone d'oro 1976, ma a fine stagione si trasferisce nel New York Cosmos, andando così a giocare nella NASL, e lo stesso farà anche Müller due anni dopo, che invece si legherà al Fort Lauderdale Strikers. Sempre nello stesso periodo Hoeneß è costretto a ritirarsi a causa dei problemi al ginocchio, mentre Sepp Maier è vittima di un incidente automobilistico, e deve abbandonare anch'egli la carriera.

Dal

A fronte dei numerosi addii si registrano comunque nuovi inserimenti, tra i quali quelli di Klaus Augenthaler e di Dieter Hoeness, fratello minore di Uli. Si assiste anche al ritorno di Paul Breitner, che guida in campo la squadra insieme a Karl-Heinz Rummenigge; si parla infatti di FC Breitnigge. Durante la stagione 1978-1979 l'ungherese Pál Csernai si siede sulla panchina del club ed attua dei cambiamenti, introducendo un nuovo schieramento della difesa e spostando Rummenigge dalla posizione di trequartista a quella di attaccante. Così, nella stagione 1979-1980 la squadra torna a vincere il campionato a sei anni di distanza dall'ultimo successo, inoltre arriva alle semifinali di Coppa UEFA insieme ad altre tre squadre della Germania Ovest; viene qui eliminata dai futuri campioni dell'Eintracht Francoforte, che sconfiggono nel ritorno i bavaresi ai tempi supplementari per 5-1. Anche nella stagione successiva il Bayern conquista il campionato e raggiunge nuovamente le semifinali in una competizione europea, questa volta nella più prestigiosa Coppa dei Campioni; grazie alla regola dei gol fuori casa hanno però la meglio i futuri campioni del Liverpool, ad ogni modo Rummenigge è il capocannoniere della manifestazione. L'attaccante vince poi il Pallone d'oro per il secondo anno consecutivo, e in questa edizione Breitner si classifica al secondo posto. I tedeschi raggiungono per la quarta volta la finale della Coppa dei Campioni nella stagione 1981-1982, tuttavia a Rotterdam sono sconfitti dall'Aston Villa per 1-0. Il Bayern ha comunque la soddisfazione di mettere nei primi tre posti della classifica marcatori Hoeneß, Rummenigge e Breitner, inoltre ha da poco conquistato la sesta coppa di Germania.

La stagione 1983-1984 inizia con il ritorno in panchina di Udo Lattek, che nel frattempo è diventato il primo allenatore a vincere tutti i tre principali trofei continentali con altrettante squadre. Il Bayern vince subito la settima coppa di Germania senza più Breitner in campo, e poco dopo anche Rummenigge lascia il club per trasferirsi all'Inter. Ad ogni modo i bavaresi acquistano Lothar Matthäus e Roland Wohlfarth e vincono il campionato 1984-1985. L'annata è inoltre nuovamente impreziosita da un'altra buona prova in campo europeo, nella Coppa delle Coppe: qui i tedeschi eliminano anche la Roma nei quarti, e vengono successivamente sconfitti in semifinale di futuri campioni dell'Everton. Infine, dopo aver conquistato un nuovo double nella stagione 1985-1986 raggiungono la quinta finale della Coppa dei Campioni nell'edizione 1986-1987. In questa manifestazione eliminano anche il Real Madrid, mentre l'ultimo ostacolo è rappresentato dal Porto. A Vienna, però, sono proprio i portoghesi a prevalere: al settantottesimo minuto Rabah Madjer riesce a pareggiare con un famoso gol di tacco l'iniziale vantaggio di Ludwig Kogl, mentre due minuti dopo Juary batte nuovamente Jean-Marie Pfaff segnando la rete del definitivo 2-1. Intanto la squadra ha conquistato il decimo titolo tedesco, e Lattek lascia.

La stagione 1987-1988 inizia con Jupp Heynckes in panchina che conquista la prima Supercoppa di Germania, e si conclude con il trasferimento di Lothar Matthäus e Andreas Brehme all'Inter. Proprio i nerazzurri sono avversari dei bavaresi negli ottavi della Coppa UEFA 1988-1989: l'incontro di andata, giocato a Monaco, verrà ricordato anche per il bel gol di Nicola Berti che, intercettata la palla poco fuori dalla propria area di rigore fugge inseguito dai giocatori tedeschi verso la porta difesa da Raimond Aumann riuscendo poi a batterlo. La squadra italiana riesce a vincere l'incontro 2-0, ma la situazione cambia al termine della partita di Milano: i Rossi segnano tre gol in sette minuti, e riescono a qualificarsi grazie alla vittoria finale per 3-1. In seguito il Bayern viene eliminato in semifinale dal Napoli capitanato da Diego Armando Maradona che vincerà poi il trofeo, ma poco dopo arriva la conquista dell'undicesimo titolo. I bavaresi vincono il campionato anche nella stagione successiva, e in questo modo partecipano a due edizioni di Coppa dei Campioni; come già successo più volte in passato, però, in entrambe le occasioni vengono eliminati dalla squadra che si aggiudicherà la coppa, e sempre in semifinale: prima dal Milan, poi dalla Stella Rossa.

Heynckes lascia durante la stagione 1991-1992, che si rivela travagliata: sulla panchina del club si siedono anche Søren Lerby ed Erich Ribbeck. Il Bayern viene eliminato nei sedicesimi della Coppa UEFA dopo aver subito contro il B 1903 la sconfitta esterna peggiore nelle competizioni europee, un 6-2, mentre il primo campionato dopo la riunificazione tedesca viene concluso invece al decimo posto, peggior piazzamento dalla stagione 1977-1978. In questo periodo ritorna a Monaco Lothar Matthäus, inoltre arrivano a vestire la maglia del club giocatori come Mehmet Scholl e Oliver Kahn. Il Bayern vince il campionato 1993-1994 con Franz Beckenbauer, che si siede in panchina a stagione iniziata. L'allenatore subentra nuovamente nella stagione 1995-1996, e i tedeschi conquistano l'ultima delle tre principali competizioni UEFA per club che manca loro, la Coppa UEFA: in finale sconfiggono il Bordeaux, oltretutto Jürgen Klinsmann si laurea capocannoniere della manifestazione. In seguito, in due periodi distinti è invece Giovanni Trapattoni a sedersi sulla panchina del club: sotto la sua guida, nella stagione 1994-1995 i tedeschi raggiungono nuovamente le semifinali di Champions League dove vengono eliminati dall'Ajax poi vincitore, mentre successivamente vincono sia il campionato 1996-1997 che la Coppa di Germania 1997-1998, quest'ultimo quando in rosa c'è anche Bixente Lizarazu. Rimane molto famosa una conferenza stampa tenuta il 10 marzo 1998 dall'allenatore italiano, che accusa alcuni suoi calciatori di scarso impegno e di mancanza di professionalità; intanto la squadra viene soprannominata FC Hollywood per via della frequenza con cui i suoi calciatori appaiono sulle pagine di gossip.

Nuovi successi internazionali (1998-presente)

Nell'estate del 1998 è Ottmar Hitzfeld a sedersi sulla panchina del club. L'allenatore, già campione d'Europa con il Borussia Dortmund guida subito il Bayern verso la sesta finale in Champions League: partendo dai preliminari i tedeschi vincono il gruppo precedendo Manchester United e Barcellona, mentre in seguito, nella finale giocata proprio nella città catalana ritrovano gli inglesi. La partita pare andare nel verso giusto per i Rossi, che segnano in apertura con Mario Basler e mantengono il vantaggio fino al novantesimo, tuttavia i minuti di recupero sono a loro fatali: lo United segna due gol a tempo scaduto e conquista così la coppa. In questa stagione la squadra ha comunque conquistato il titolo tedesco, e lo stesso fa in quella successiva; questa volta il campionato viene vinto raggiungendo il Bayer Leverkusen all'ultima giornata, e prevalendo grazie alla miglior differenza reti. Poco prima la squadra era stata eliminata nella semifinale di Champions League dai futuri campioni del Real Madrid, che però erano finiti dietro ai tedeschi nella seconda fase a gruppi del torneo.

La stagione 2000-2001 è sicuramente da ricordare: il Bayern mette in bacheca la quarta Champions League. Durante il cammino i tedeschi sconfiggono nella fase ad eliminazione diretta sia il Manchester United che il Real Madrid, ottenendo anche quattro vittorie in altrettante partite, mentre la settima finale della storia del club si gioca a Milano contro il Valencia. Qui i calci di rigore sono protagonisti: nei tempi regolamentari segnano infatti dal dischetto prima Gaizka Mendieta per gli spagnoli poi Stefan Effenberg, mentre in precedenza Mehmet Scholl si era fatto parare il rigore del possibile pareggio. Questo risultato rimane immutato anche alla fine dei tempi supplementari, e il Bayern vince il trofeo dagli undici metri, dopo che Oliver Kahn riesce a parare il tiro a Mauricio Pellegrino. Intanto qualche giorno prima è arrivata anche la conquista del diciassettesimo titolo, grazie alla rete segnata da Patrik Andersson su calcio di punizione indiretto: in questo modo viene tenuto a distanza lo Schalke 04. Nell'anno successivo i tedeschi sono sconfitti nella Supercoppa UEFA dal Liverpool ed in seguito vengono eliminati nei quarti della Champions League dal Real Madrid, ma l'avvenimento principale è la conquista della seconda coppa Intercontinentale: il 27 novembre a Tokyo Samuel Kuffour segna nei supplementari il gol che permette di battere il Boca Juniors. Il Bayern conquista poi un double nella stagione 2002-2003, quando Giovane Élber è il capocannoniere del campionato e Bastian Schweinsteiger fa il suo esordio in prima squadra. Nell'ultima stagione di Hitzfeld viene ingaggiato Roy Makaay, e la squadra termina con il secondo posto in campionato.

Nell'estate 2004 è invece Felix Magath ad assumere la guida del Bayern, che si comporta molto bene in ambito nazionale, ma non ottiene altrettanto successo in campo internazionale. Infatti nella stagione 2004-2005 e in quella successiva, la prima giocata nell'Allianz Arena, arrivano due double, ma nella Champions League il massimo traguardo raggiunto sono i quarti di finale, disputati nell'edizione 2004-2005. Magath viene esonerato durante la stagione 2006-2007; viene sostituito dal rientrante Hitzfeld, che conduce i bavaresi al quarto posto finale. In estate la dirigenza conclude alcuni acquisti importanti, tra i quali quelli di Luca Toni, Franck Ribéry e Miroslav Klose e la squadra partecipa alla Coppa UEFA 2007-2008. In questa competizione i tedeschi raggiungono le semifinali, dove sono fermati dallo Zenit, che infligge ai tedeschi un pesante 4-0 nel ritorno giocato a San Pietroburgo. Poco dopo però il Bayern conquista in patria sia la Coppa, ottenuta battendo in finale il Borussia Dortmund ai tempi supplementari, che il campionato, conquistato matematicamente dopo il pareggio alla trentaduesima giornata con il Wolfsburg; questa trofeo è l'ultimo conquistato da Oliver Kahn.

Intanto, l'11 gennaio 2008 si era appreso dal sito web della società che il tecnico per la stagione 2008-2009 sarebbe stato Jürgen Klinsmann. Sotto la sua guida i bavaresi vincono complessivamente 12-1 contro lo Sporting Lisbona negli ottavi della Champions League, stabilendo tra l'altro il maggior scarto nei turni ad eliminazione diretta della manifestazione, ma sono eliminati nel turno successivo dal Barcellona dopo aver subito un altro 4-0 esterno. Anche nella Coppa di Germania il Bayern viene eliminato nei quarti, mentre Klinsmann viene esonerato il 27 aprile, in seguito alla sconfitta casalinga contro lo Schalke 04 subita in Bundesliga. Qui la squadra si trova in terza posizione, e viene condotta al secondo posto finale da Jupp Heynckes.

Nell'estate 2009 la società assume Louis van Gaal come allenatore, e ingaggia tra gli altri Arjen Robben; viene anche acquistato Mario Gomez, tuttavia il tecnico olandese dichiara che l'ingente spesa (trenta milioni) non era necessaria per il suo progetto. In dicembre i tedeschi vincono 4-1 in casa della Juventus e si guadagnano la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta della Champions League, dove eliminano prima la Fiorentina poi il Manchester United, entrambe grazie alla regola dei gol fuori casa. Viene poi sconfitto anche l'Olympique Lione, e arriva così la qualificazione all'ottava finale, che si gioca il 22 maggio a Madrid contro l'Inter. Per i due club conquistare la coppa significa anche centrare il treble: entrambi hanno infatti già vinto sia il campionato che la coppa nazionale. A riuscire nell'impresa sono però i nerazzurri, che vincono l'incontro grazie alla doppietta di Diego Milito, autore di un gol per tempo. Nella stagione successiva il Bayern non può inizialmente far affidamento su Robben, che è vittima di un infortunio, e in campionato la squadra chiude il girone di andata al quinto posto, a quattordici punti di distanza dalla capolista Borussia Dortmund. In gennaio il capitano Mark van Bommel viene ceduto al Milan, mentre negli ottavi della Champions League i tedeschi ritrovano l'Inter, e sono nuovamente sconfitti. Il 10 aprile Van Gaal viene esonerato, e viene sostituito fino alla fine della stagione da Andries Jonker; i bavaresi vengono condotti al terzo posto in campionato.

Come annunciato il 25 marzo 2011 il nuovo allenatore per la stagione 2011-2012 è per la terza volta Jupp Heynckes. Il Bayern conquista subito la nona finale di Champions League: la partita è in programma proprio nello stadio di casa, mentre l'avversario è il Chelsea. I tedeschi sbloccano l'incontro all'ottantatreesimo con il gol di Thomas Müller, ma cinque minuti dopo, poco prima del termine, Didier Drogba riesce a battere Manuel Neuer; alla fine sono gli inglesi a sollevare il trofeo, dopo i calci di rigore. In ambito nazionale, invece, i bavaresi finiscono alle spalle del Borussia Dortmund sia in campionato che nella Coppa nazionale, dove vengono battuti in finale dai giallo-neri. La situazione si inverte però nella stagione successiva: il Bayern vince contro i rivali la Supercoppa nazionale, mentre in Bundesliga stabilisce il record di punti, di vittorie, di distacco dalla seconda e di turni di anticipo per la conquista matematica del titolo e conquista il Deutsche Meisterschale il 6 aprile 2013 con sei giornate d'anticipo, in seguito alla vittoria per 1-0 sull'Eintracht Frankfurt. Nella Champions League 2012-2013, poi, la squadra vince il proprio girone eliminatorio e si qualifica per la fase ad eliminazione diretta, dove batte prima l'Arsenal, poi la Juventus e poi anche il Barcellona, sconfitto complessivamente per 7-0, prima di arrivare così alla terza finale in quattro anni. Questa si gioca a Londra, e anche qui il Bayern si trova di fronte la squadra di Dortmund, che viene battuta per 2-1 grazie ai gol di Mario Mandžukić e Arjen Robben; il club può così festeggiare il quinto successo nella manifestazione. I bavaresi conquistano anche la Coppa di Germania battendo in finale lo Stoccarda, e centrano così lo storico treble.

Nella stagione 2013-2014, in seguito al ritiro di Heynkes, a guidare il Bayern c'è Josep Guardiola. L'allenatore spagnolo esordisce ufficialmente con la sconfitta nella Supercoppa di Germania, tuttavia poco dopo conduce la squadra alla conquista della prima Supercoppa UEFA: questo dopo aver sconfitto a Praga il Chelsea. In dicembre poi, in seguito alla vittoria a Marrakech contro il Raja Casablanca, vene messa in bacheca anche la prima Coppa del mondo per club FIFA. Il Bayern è successivamente eliminato dal Real Madrid nella semifinale di Champions League, ma intanto ha stabilito il record di vittorie consecutive nella manifestazione, dieci, e conquistato anche il ventiquattresimo titolo nazionale con sette giornate d'anticipo, vincendo le ultime diciannove partite e stabilendo numerosi record; arriva anche la diciassettesima Coppa di Germania. Nelle due stagioni successive i bavaresi raggiungono sempre le semifinali della Champions League e conquistano altrettante Bundesliga, arrivando così al record di quattro successi consecutivi nella manifestazione. Sempre in campionato il 24 ottobre 2015 la squadra ottiene, in seguito al 4-0 contro il Colonia, la millesima vittoria.

Il Bayern conquista anche la Coppa di Germania 2015-2016, ma intanto il 20 dicembre 2015 si era appreso ufficialmente che l'allenatore per la stagione successiva sarebbe stato Carlo Ancelotti; il tecnico italiano firma un contratto valido fino al 2019, e inizia subito vincendo la Supercoppa di Germania.

Cronistoria

Colori e simboli

Colori

I colori tradizionali del Bayern sono il rosso e il bianco, la cui preminenza sulle divise ha variato spesso nel corso della storia. Anche il blu è stato non raramente utilizzato. Tuttavia originariamente, agli albori del club, il Bayern giocò originariamente con tenute bianco-azzurre prima e caratterizzate da maglia bianca e calzoncini neri fino al 1905 quando si unirono al Münchner Sport Club, il quale stabilì che si dovesse giocare in calzoncini rossi. Per gran parte della prima fase della storia del club, il Bayern indossò divise casalinghe rosse o amaranto. Nella stagione 1968-69, il Bayern cambiò radicalmente il suo aspetto in campo, scegliendo un completo a strisce rosso-blu con calzettoni e pantaloncini blu. Tra il 1969 ed il 1973 invece scese in campo con maglia sempre a strisce verticali, ma bianco-rosse. Nel 1973-74, la squadra indossò invece un completo bianco con una banda verticale rosso-blu laterale. Dal 1974 si scelse di tornare al completo tradizionale ed il Bayern ha per la maggior parte dei casi utilizzato divise rosse con dettagli più o meno marcati bianchi o più raramente blu. Nel biennio 1995-97 si è tornati dopo poco meno di trent'anni alla maglia rosso-blu a strisce, riadottata anche nel 2014-2015. La divisa più lontana dalla tradizione del club fu quella proposta da Adidas nel 1997, un completo blu notte con una vistosa banda orizzontale sulla maglia rossa. Meno lontana ma comunque particolare fu la divisa Rotwein (vino rosso) per le partite di Bundesliga tra il 2001 e 2003, e per la Champions League 2006-07, in riferimento alle scelte cromatiche a volte avvenute prima degli anni '60.

Le divise da trasferta sfoggiate dal club sono state dei colori più svariati, anche in virtù del fatto che quella casalinga ha subito vari stravolgimenti nel tempo. Il colore più usato è stato il bianco, ma non sono mancate maglie nere, blu, verde-oro. Non sono mancate anche divise apposite per le campagne europee (una notissima grigio-amaranto con cui persero la finale di Champions).

Negli anni '80 e '90 il Bayern era solito indossare una maglia speciale da trasferta contro il Kaiserslautern, coi colori della nazionale brasiliana, gialla e blu, proposta per scaramanzia dovuta al fatto che la squadra fosse la bestia nera dei bavaresi che difficilmente riuscivano a vincere nel loro stadio.